Sono un filosofo che si dedica da decenni al giornalismo scientifico. Dopo una lunga esperienza come cronista, ho incontrato la scienza e mi ha conquistato. Oggi ho più di 30 anni di esperienza come redattore, inviato internazionale, docente universitario, autore di libri. Da giornalista ho scritto più di 10mila articoli (ed è una stima per difetto).
Dal 2004 sono caporedattore a “Focus”, il mensile di scienza più venduto in Europa, dove scrivo ogni mese reportage internazionali su temi di tecnologia, astronomia, biologia, ecologia, ambiente, geologia, digitale e molto altro ancora.
Ho scritto 4 libri di saggistica (compreso uno per ragazzi) più diverse altre pubblicazioni.
Ho vinto 9 premi nazionali di giornalismo scientifico e sono stato selezionato due volte come candidato italiano al Premio europeo di giornalismo.
In passato ho lavorato per le riviste scientifiche “Quark“, “Macchina del tempo” e diverse altre testate, sia quotidiani che periodici.
Per 4 anni sono stato consulente in comunicazione per l’azienda ospedaliera San Gerardo di Monza, una delle più grandi d’Italia.
Per chiedere la mia partecipazione a conferenze, docenze (seminari online o di persona) o moderazione ai dibattiti, andate alla sezione “Contatti“.
In questi anni ho avuto il privilegio di incontrare gli scienziati più prestigiosi e di visitare alcuni fra i centri di ricerca più importanti al mondo. Ho viaggiato a bordo di un sottomarino con la Marina militare italiana, ho visitato la biobanca di Londra con i virus più pericolosi del mondo, ho assistito al lancio di una missione spaziale dallo spazioporto dell’Esa in Guyana francese, ho volato su un dirigibile sui cieli della Germania e passato una notte nel più grande telescopio del mondo alle isole Canarie…
Capendo quanto è affascinante il mondo della ricerca, ma anche complicato: è globale, è in rapida evoluzione, è super specializzato. E pieno di insidie, dalla disinformazione agli interessi di parte.
Per questo, sono convinto che oggi un giornalista scientifico debba essere capace non solo di raccontare una storia, ma soprattutto di scegliere fonti autorevoli (peer review, H-index).
Non sono soltanto un divulgatore, ossia un professionista capace di rendere i concetti difficili alla portata di tutti. Sono soprattutto un giornalista, anzi: un “data journalist“, ovvero un giornalista di precisione. Il mio obiettivo è fare informazione critica: riuscire cioè ad orientare il pubblico con una visione d’insieme e trasversale, raccontando le luci e le ombre di un argomento. Ricostruendone l’evoluzione storica, inserendolo nel più ampio contesto sociale ed economico, ancorandolo a fatti e numeri, inquadrandone anche i limiti.
Semplificando e divertendo, ma mantenendo il rigore senza banalizzare.
Insomma, un lavoro tostissimo, che non smette di sfidarmi e di farmi imparare. Per questo mi dedico con passione all’insegnamento e alla comunicazione scientifica in conferenze, scuole, radio e tv. Raccontando i grandi temi della scienza di oggi: il clima, il pianeta, l’ambiente, la robotica, il digitale, le fake news…
E, naturalmente, anche gli aspetti sociali, linguistici, psicologici, culturali e storici delle parolacce: studio il turpiloquio da quasi 20 anni, prima in un libro e poi in un blog seguito nel mondo (il mio sito è qui). Dal 2024 tengo all’università Iulm di Milano il primo workshop universitario in Italia sul turpiloquio.
© photo by Elena Datrino